Definizione: la vendita allo scoperto
In borsa, la vendita allo scoperto (in italiano spesso chiamata “short selling”) consiste nel vendere un’azione che non si possiede. Si tratta di una strategia di trading molto utilizzata dai fondi speculativi (hedge funds), ma anche da alcuni investitori individuali.
Con la vendita allo scoperto, si scommette sul ribasso del prezzo di un’azione: se il valore dell’azione diminuisce effettivamente, si realizza un profitto. Tuttavia, se il prezzo dell’azione aumenta, si subisce una perdita.
Come funziona la vendita allo scoperto
Come si può vendere un’azione che non si possiede? La vendita allo scoperto può sembrare un’operazione complessa, ma il meccanismo è in realtà piuttosto semplice.
Immaginiamo che tu voglia vendere allo scoperto un’azione Tesla. Pensi che, a 800 € per azione, il titolo sia sopravvalutato. Per raggiungere il tuo obiettivo, puoi rivolgerti a un possessore di azioni Tesla e chiedergli di prestarti il titolo. In cambio di una piccola commissione, questo accetta di prestarti l’azione per un mese. A questo punto, puoi vendere l’azione a 800 € e incassare la somma. Tuttavia, dovrai riacquistare un’azione per restituirla al proprietario. Supponiamo che, un mese dopo, il prezzo dell’azione sia sceso a 600 €. Riacquisti l’azione e la restituisci al prestatore. Il profitto della tua operazione? 200 € per azione!
Ovviamente, se il prezzo dell’azione fosse aumentato, avresti dovuto riacquistarla a un prezzo più alto, subendo una perdita.
Il prestito di titoli è quindi il meccanismo fondamentale della vendita allo scoperto. Fortunatamente, in pratica, è il tuo broker a gestire questa operazione. Inoltre, molti prodotti derivati consentono di effettuare vendite allo scoperto; in tal caso, la banca d’investimento che struttura il prodotto dovrà eseguire un’operazione simile.
In pratica, come effettuare una vendita allo scoperto?
Vendere allo scoperto con il SRD
Il Servizio di Regolamento Differito (SRD, Servizio di Regolamento Differito) consente di acquistare e vendere azioni oggi, posticipando il pagamento alla fine del mese. In pratica, si differisce il regolamento delle operazioni. Alla fine del mese, le posizioni vengono chiuse, e il regolamento riguarda solo la differenza di prezzo. In caso di posizioni vincenti, si incassa il profitto, ma in caso di perdita, si deve coprire la minusvalenza.
Per fare un esempio concreto, se effettui un ordine di vendita di 1.000 € sull’azione Total, non ti costa nulla (esclusi i costi di transazione). Alla fine del mese, la posizione viene chiusa. Se il valore di Total è aumentato dell’1%, guadagni 10 €; se invece l’azione è scesa dell’1%, perdi 10 €.
Per consentire l’operazione iniziale, il tuo broker ti concede un credito, il che comporta costi aggiuntivi, generalmente dello 0,02% al giorno. Inoltre, se desideri mantenere la tua posizione da un mese all’altro, dovrai sostenere i costi di proroga.
Per evitare problemi di pagamento alla fine del mese, è necessario disporre di una copertura, ossia liquidità o titoli in quantità sufficiente sul tuo conto. Se durante il mese le tue posizioni dovessero registrare forti perdite, il broker potrebbe richiederti di aggiungere ulteriori fondi: si tratta del cosiddetto margin call (richiesta di margine). In caso contrario, le tue posizioni verranno automaticamente chiuse.
Solo 130 azioni sono eligibili per il SRD, e si tratta esclusivamente di azioni quotate su Euronext Paris. Questa limitazione ha spinto alcuni broker, come Degiro, a sviluppare propri sistemi di trading su margine.
Vendere allo scoperto con prodotti derivati
Diversi prodotti derivati consentono di effettuare vendite allo scoperto. Tra i principali strumenti finanziari troviamo:
- Futures e contratti a termine, particolarmente utilizzati per scommettere sul ribasso degli indici borsistici e delle materie prime.
- CFD (Contract for Difference), molto semplici da utilizzare e caratterizzati da un forte effetto leva.
- Opzioni put, warrant e turbo, che presentano il grande vantaggio di non richiedere chiamate di margine, anche se sono generalmente più costosi.
- ETF short, come l’ETF short CAC 40, utili per puntare sul ribasso degli indici borsistici. Alcuni di questi hanno il vantaggio di essere eligibili al PEA (l’unico modo per scommettere contro il mercato all’interno di un PEA).
Ciascuna di queste opzioni presenta vantaggi e svantaggi. Attualmente, i CFD sono i più utilizzati dagli investitori privati perché sono i più semplici, intuitivi e tra i più liquidi.
In ogni caso, ti consigliamo di comprendere a fondo il funzionamento di questi prodotti prima di effettuare qualsiasi operazione.
Quale broker scegliere per vendere allo scoperto?
Quasi tutti i broker francesi si affidano al SRD per le vendite allo scoperto. Tuttavia, questo sistema non è né il più pratico né il più conveniente:
- Con il SRD, le posizioni vengono normalmente chiuse alla fine del mese, salvo proroghe che comportano costi aggiuntivi.
- La quantità di azioni eligibili è limitata, si tratta di poche centinaia di titoli, principalmente francesi.
- I tassi di finanziamento sono elevati: ad esempio, con il conto titoli di Boursorama, i costi sono calcolati giornalmente, su una base annua dell’8,3%.
In sintesi, ti sconsigliamo di utilizzare broker francesi se desideri effettuare vendite allo scoperto (e, in generale, perché sono spesso costosi). Al contrario, ti raccomandiamo di optare per broker europei di portata internazionale. Ecco i nostri tre preferiti.
Attenzione con i CFD: il 51% dei conti CFD di investitori privati perde denaro con eToro, mentre il 77% con XTB. Tuttavia, non perderai mai più dell’importo investito in ciascuna posizione.
Degiro offre un sistema simile al SRD, ma molto più semplice ed economico: il tasso annuo applicato è generalmente dell’ordine dell’1%. Per quanto riguarda XTB ed eToro, le vendite allo scoperto si effettuano tramite CFD. Il costo di finanziamento varia a seconda dell’asset, con tassi che si attestano tra l’1% e il 4% annuo.
I nostri consigli: quando vendere allo scoperto?
A lungo termine, i mercati finanziari sono rialzisti
Sul lungo periodo, i mercati finanziari, nel loro complesso, seguono una tendenza al rialzo. Questo è facilmente osservabile analizzando l’andamento storico dei principali indici borsistici internazionali, come il CAC 40, l’S&P 500 o il MSCI World.
Se vendi sistematicamente allo scoperto, hai le statistiche contro di te: in media, sarai in perdita.
Anticipare lo scoppio di una bolla
Tuttavia, a volte si formano delle bolle finanziarie. Una bolla è caratterizzata da una valutazione degli asset irragionevole, incoerente e scollegata dalla realtà. È ciò che il premio Nobel per l’economia Robert Shiller definisce «esuberanza irrazionale».
Una bolla può essere generalizzata, come quella che ha preceduto il crollo del 2008, oppure limitata a un’azienda o a un settore specifico. Se sei in grado di anticipare lo scoppio di una bolla, una vendita allo scoperto può essere estremamente redditizia.
Tieni però presente che identificare una bolla è estremamente difficile. Ancora più complesso è prevedere il momento esatto in cui scoppierà. Quando vendi allo scoperto, scommetti di avere ragione mentre il mercato sbaglia. È una scommessa rischiosa!
Attenzione alle chiamate di margine
Se vendi allo scoperto un titolo, tramite il SRD o i CFD, potresti incorrere in chiamate di margine. Una chiamata di margine si verifica quando il prezzo di un’azione sale mentre tu stai scommettendo sul suo ribasso. Per motivi di sicurezza, il tuo broker ti chiederà di aggiungere liquidità supplementare. Se non sei in grado di fornire questi fondi, il broker chiuderà la tua posizione.
Questa è un’ulteriore difficoltà legata alla vendita allo scoperto. Potresti, ad esempio, avere ragione nel prevedere lo scoppio di una bolla, ma se vendi troppo presto, potresti subire chiamate di margine. Se queste diventano troppo onerose, potresti essere costretto a chiudere la tua posizione prima del ribasso!
Se desideri vendere allo scoperto un’azione molto volatile, ti consigliamo di utilizzare un warrant put. Questo ti permetterà di evitare chiamate di margine eccessive in caso di picchi improvvisi.
Come ridurre i rischi di una vendita allo scoperto?
Per sua natura, la vendita allo scoperto è un’operazione più rischiosa rispetto al semplice acquisto di un’azione, a causa di un’asimmetria nel profilo di guadagno e perdita:
- I guadagni sono limitati, poiché il prezzo di un’azione non può scendere sotto lo zero.
- Al contrario, le perdite sono potenzialmente illimitate, poiché il prezzo di un’azione può raddoppiare, decuplicare o crescere ancora di più.
Per evitare di subire perdite devastanti, hai diverse opzioni:
- Impostare uno stop-loss, ossia un ordine di borsa che si attiva automaticamente per chiudere le tue posizioni se le perdite superano un determinato importo.
- Neutralizzare gli effetti di mercato: mantenendo una posizione al rialzo su un indice borsistico e una posizione al ribasso su un titolo specifico, scommetti sul ribasso del titolo rispetto al suo indice di riferimento. Questo ti protegge da un rally rialzista che potrebbe trascinare con sé l’intero mercato.
Infine, come sempre quando si parla di investimenti, ricordati di diversificare le tue operazioni!
Domande frequenti
Il PIR offre vantaggi fiscali per gli investimenti in aziende italiane, ma non consente l’uso del SRD o di prodotti derivati. Nel caso di un Conto Titoli, la vendita allo scoperto è possibile solo con determinati strumenti, come gli ETF inversi. Per ridurre i costi, scegli un broker con commissioni competitive!
No, non tutte le azioni possono essere vendute allo scoperto. Solo le società con elevati volumi di scambio, spesso quotate su mercati come la Borsa Italiana, sono eligibili per il SRD o i prodotti derivati.
Sì, è possibile vendere allo scoperto indici borsistici (come il FTSE MIB) e materie prime, principalmente tramite futures, ETF inversi o CFD.
Essere short significa vendere allo scoperto un’azione, scommettendo sul suo ribasso. Il termine è diventato famoso grazie al film The Big Short, che narra la storia del trader Michael Burry (interpretato da Christian Bale), che acquistò dei CDS prima del crollo dei subprime.
Sono qui per rispondere a tutte le vostre domande e commenti.