Cos’è il trading? Definizione

Il trading consiste nell’acquistare e vendere titoli finanziari con l’obiettivo di ricavarne un profitto. 💰

Trading è un termine anglosassone derivato dal verbo “to trade” che significa “negoziare” o “fare commercio” in inglese. Nella lingua di Shakespeare, il termine ha quindi una portata più ampia che in italiano, dove è limitato alla negoziazione di titoli finanziari.

Sebbene si possa parlare di “operazioni di mercato” per designare l’attività di trading, il termine inglese è molto diffuso, in particolare tra i professionisti.

Trading o Investimento?

La differenza tra trading e investimento è sottile. Si dice talvolta che il trader realizza operazioni a breve termine mentre l’investitore prende posizioni a lungo termine. Tuttavia, alcune strategie di trading si inseriscono in una prospettiva di durata. A mio avviso, le principali differenze sono quindi le seguenti:

  • L’investimento è un termine più ampio, che può riferirsi all’investimento immobiliare, all’investimento in azioni quotate, ma anche in startup o PMI. L’investitore finanzia direttamente o indirettamente le aziende in cui investe e ha quindi un ruolo essenziale nel funzionamento dell’economia. Sebbene la maggior parte degli investitori sia passiva, alcuni possono anche implicarsi personalmente nella strategia dell’impresa, come Warren Buffett. L’investitore mira a un rendimento a lungo termine e trae reddito sia dai dividendi che dalle plusvalenze.
  • Il trading si concentra esclusivamente sugli attivi quotati in borsa. Inoltre, i trader si preoccupano relativamente poco del successo commerciale delle aziende target. Accade loro frequentemente anche di scommettere sul ribasso di un titolo o di utilizzare prodotti derivati i cui benefici economici sono discutibili. Molti trader cercano di ottenere guadagni rapidi, grazie a plusvalenze regolari.

Il trading è un’attività che richiede tempo, necessitando di monitorare quotidianamente le proprie posizioni. Al contrario, potete investire in borsa in modalità “lazy” (pigra) dedicandovi solo poche ore all’anno.

➡️ D’altronde, se state scoprendo l’universo della borsa, vi consiglio di iniziare con la nostra guida gratuita “7 giorni per investire in borsa”. Ciò vi permetterà di familiarizzare con i mercati finanziari e di mettere in atto una prima strategia d’investimento semplice ma efficace!

Come diventare un trader?

Esistono due tipi di trader: i trader professionisti e i trader individuali.

Per fare del trading la vostra professione, è consigliabile frequentare una scuola di commercio, una scuola di ingegneria o una formazione universitaria in economia o matematica applicata. Dopo la vostra formazione, potete candidarvi presso banche o società di gestione. Trader è un termine che ingloba diverse realtà. In banca, il mestiere consiste spesso nel fornire prodotti d’investimento ai clienti della banca (prodotti strutturati, prodotti derivati, ETF, ecc.). È un mestiere molto diverso da quello di un gestore di portafoglio in un hedge fund o anche in un fondo d’investimento classico, il cui obiettivo è generare performance prendendo posizione sui mercati finanziari.

Diventare un trader individuale è alla portata di tutti. Per farlo, è sufficiente:

  • Aprire un conto titoli presso una piattaforma di trading (elenchiamo le migliori piattaforme di trading più avanti nell’articolo);
  • Inserire ordini di borsa per acquistare e vendere titoli (bastano pochi clic).

Non ci sono quindi ostacoli materiali al trading. Poche centinaia di euro sono d’altronde sufficienti per iniziare. Resta da formarsi bene e acquisire esperienza per mettere in atto una strategia performante a lungo termine; il che è un altro paio di maniche! Ci torneremo.

Quanto si guadagna?

I guadagni che potete realizzare con il trading sono molto variabili. Dipende, da un lato, dal capitale che siete in grado di investire e, dall’altro, dal tipo di strategia che mettete in atto. Implementando una strategia indicizzata molto semplice, potete puntare a un 7-10% all’anno. Forse un po’ di più se utilizzate intelligentemente prodotti a effetto leva.

Tenete anche presente che molti trader individuali perdono denaro, per mancanza di una buona consulenza. La CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa), l’autorità di vigilanza italiana, evidenzia che una grande percentuale di italiani perde denaro con i CFD e il Forex! Dovete quindi essere consapevoli dei rischi associati.

Non vedete il trading come un mezzo per sfuggire alla vostra attività professionale. A meno di avere un capitale di 500.000 o 1 milione di euro, avrete difficoltà a vivere della vostra attività di trading. Tuttavia, può essere un modo per far fruttare i vostri risparmi e costituirvi un patrimonio. 🏡

Le diverse strategie di trading

Esiste un numero importante di strategie di trading. Alcune necessitano di passare decine di ordini al giorno, altre vi richiederanno solo pochi minuti all’anno. Sappiate che alcune strategie sono controverse e la loro capacità di generare guadagni in modo sistematico è dibattuta.

Facciamo il punto sulle principali strategie di trading ⤵️

La gestione passiva e indicizzata

La gestione passiva è una strategia d’investimento (e non una strategia di trading propriamente detta). Consiste nell’investire a lungo termine per approfittare della tendenza rialzista dei mercati finanziari nel loro complesso. È una strategia molto semplice da attuare con gli ETF (o tracker). Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono fondi d’investimento che replicano un indice di borsa. Si parla quindi anche di gestione indicizzata. Avete ad esempio degli ETF FTSE MIB o degli ETF Nasdaq.

Il vantaggio della gestione passiva è che ha dato prova di sé. Infatti, nonostante i crolli di borsa, i mercati finanziari seguono una tendenza rialzista a lungo termine. È vero da più di un secolo e non dovrebbe cambiare. Questa tendenza si spiega con fattori economici e strutturali (crescita, inflazione, demografia, innovazione, ecc.).

Per mettere in atto una gestione passiva, è sufficiente quindi investire in ETF e attendere che l’economia faccia il suo lavoro. Avete quindi pochissimo tempo da dedicarvi. In media, con ETF azionari, potete puntare a un rendimento dell’8% al 10% annuo. Utilizzando ETF a effetto leva, è possibile migliorare questo rendimento.

💡 Consultate il nostro articolo dedicato per sapere come scegliere i vostri ETF e costituirvi un portafoglio di ETF!

Lo stock picking e l’analisi fondamentale

Lo stock picking potrebbe tradursi come “selezione di azioni”. Anche questa è una strategia che appartiene più al dominio dell’investimento che del trading.

Lo stock picking consiste nel tentare di battere i mercati finanziari scegliendo accuratamente determinate azioni. Gli stock picker si basano generalmente su un’analisi finanziaria e contabile delle aziende per fare la loro scelta: crescita del fatturato, utili, livello di indebitamento, ecc.

A partire dall’analisi fondamentale delle aziende, lo stock picking può declinarsi in sotto-strategie:

Queste strategie richiedono molto tempo e non sempre pagano. Pensate di conoscere meglio il valore di Ferrari o Enel rispetto ai professionisti dell’investimento? Siete sicuri che un’azienda sarà più redditizia di un’altra in futuro? In effetti, la ricerca accademica mostra che anche i gestori professionali che praticano lo stock picking faticano a battere il loro indice di riferimento.

Questa strategia ha maggiori possibilità di rivelarsi vincente quando applicata ad azioni di aziende più piccole, che restano “sotto il radar dei professionisti”.

Può anche essere interessante se, grazie alla vostra attività professionale, avete conoscenze approfondite di un determinato settore (biotech, cybersicurezza, industria specifica, ecc.). Sapendo identificare meglio i prodotti e le innovazioni a potenziale, potreste riuscire a trarne vantaggio.

La gestione Global Macro

La gestione global macro prende il nome dalla macroeconomia globale. È una strategia a lungo termine che consiste nell’anticipare i cicli e le grandi tendenze economiche per trarne vantaggio. Gli adepti di questa strategia tentano di anticipare le inversioni di mercato, di cogliere i suoi rimbalzi o ancora di scommettere sui settori di attività del futuro, o di variare i settori di borsa in funzione dei cicli economici (si parla di rotazione settoriale).

Numerosi indicatori possono essere utilizzati per identificare le opportunità di acquisto o vendita, le situazioni di bolle finanziarie o, al contrario, di minimi. Tra questi, si può citare il price earning ratio (P/E) o ancora il rapporto tra la capitalizzazione di borsa del mercato e il PIL, particolarmente impiegato da Warren Buffett.

Per mettere in atto una strategia globale macro, gli ETF restano gli strumenti finanziari più utilizzati. Per cogliere opportunità a più breve termine, come un rimbalzo a seguito di un forte calo, potete anche utilizzare prodotti derivati, i quali vi permetteranno di avere un effetto leva più o meno forte (l’effetto leva permette di moltiplicare i vostri guadagni investendo oltre la vostra puntata iniziale).

Potete anche investire in alcune materie prime come l’oro o il petrolio. Infatti, l’oro tende ad apprezzarsi in periodo di crisi mentre i prezzi del petrolio salgono generalmente in periodo di espansione economica.

L’analisi tecnica & grafica

L’analisi tecnica e l’analisi grafica sono due tecniche di trading che consistono nell’analizzare lo storico dei corsi di un’azione per prevederne l’evoluzione a più o meno breve termine.

L’analisi grafica consiste nell’identificare figure o pattern che si ripetono nel corso di borsa delle azioni. Identificando una figura grafica prima della sua forma finale, potete dedurne l’evoluzione del corso di borsa.

L’analisi tecnica, d’altra parte, si basa sul calcolo di indicatori (medie mobili, bande di Bollinger, MACD) che dovrebbero permettere di identificare segnali di acquisto e vendita.

Sebbene molto popolari tra i trader individuali, in particolare gli scalper, queste tecniche non godono di un consenso unanime. Sono d’altronde poco utilizzate nelle società di gestione e negli hedge fund, i quali preferiscono generalmente un approccio puramente quantitativo.

Per separare il grano dalla pula, chiedetevi se una determinata tecnica ha una spiegazione strutturale o se non è che una formula arzigogolata. Si può, ad esempio, spiegare la difficoltà di un corso di borsa a superare il suo massimo con la psicologia degli investitori: alcuni possono temere che il corso non possa superare questo punto alto e vendere i loro titoli, il che provoca il calo dell’azione.

Il trend following

Il trend following (o inseguimento della tendenza in italiano) è una strategia di trading che consiste nello scommettere sugli attivi che sono stati i più performanti negli ultimi giorni, settimane o mesi. Il trend following può applicarsi sia ad azioni individuali che a settori o classi di attivi. Tipicamente, potreste investire nelle 10 azioni italiane più performanti di ogni trimestre o nei 3 settori più promettenti.

Il trend following ha dimostrato una certa efficacia. Si può spiegare questa persistenza, chiamata momentum, in diversi modi:

  • Il mercato può impiegare un po’ di tempo per integrare una notizia;
  • Possono esistere effetti di moda, con l’aumento dei corsi che attira nuovi investitori;
  • I “cicli di retroazione” non sono neppure da escludere (ad esempio, un’azione il cui prezzo sale fortemente integrerà probabilmente un indice di borsa, il che spingerà meccanicamente gli ETF che replicano questo indice ad acquistare questa azione, spingendo il prezzo verso l’alto).

Ve ne diciamo di più sulle strategie di momentum e di trend following qui!

E molte altre ancora

Abbiamo menzionato alcune strategie di trading, ma sarebbe molto difficile essere esaustivi data la loro numerosità: arbitraggio statistico, trading ad alta frequenza, pair trading, index arbitrage, ecc.

Ogni tipo di strategia può essere poi personalizzato e aggiustato all’infinito, con l’obiettivo di implementare un metodo sempre più performante regolando determinati parametri.

📈 L’ascesa delle criptovalute è stata molto rapidamente seguita da un’attività di trading specializzata. Non si può tuttavia parlare di strategia di trading propriamente detta, poiché è il sottostante che cambia. Le tecniche, invece, restano le stesse: analisi tecnica per alcuni trader, analisi fondamentale per altri, ecc. Ve ne diciamo di più nel nostro articolo come investire nelle criptovalute.

Gli strumenti finanziari da utilizzare

A seconda del vostro stile di trading potreste essere portati a privilegiare alcuni strumenti finanziari piuttosto che altri, ecco i principali da considerare:

  • I titoli diretti: azioni o obbligazioni acquistate direttamente; questa è la base.
  • Gli ETF: gli ETF sono fondi indicizzati quotati in borsa. Permettono di esporsi a un settore, a una zona geografica o a una classe di attivi con commissioni molto limitate.
  • I CFD: i CFD (Contratti per Differenza) sono prodotti derivati sempre più utilizzati dai trader al dettaglio. Hanno il vantaggio di essere semplici da comprendere e permettono di investire con un effetto leva su una vasta gamma di mercati: forex, azioni, indici, materie prime e persino criptovalute. Permettono anche di vendere allo scoperto.
  • I warrant: i warrant sono opzioni finanziarie destinate ai privati. Un warrant permette di scommettere sull’aumento o sulla diminuzione di un titolo con un effetto leva potenzialmente molto elevato. La perdita è inoltre limitata all’importo inizialmente investito.
  • I future (o contratti a termine): sono i prodotti preferiti per investire sulle materie prime. Sono anche ampiamente utilizzati per esporsi sia al rialzo che al ribasso sugli indici di borsa. Hanno il vantaggio di essere molto liquidi e poco costosi in termini di commissioni.

In ogni caso, vi raccomandiamo di comprendere bene i rischi associati a questi prodotti prima di utilizzarli.

I rischi associati al trading da conoscere

Come ogni investimento, il trading comporta rischi di perdita di capitale. Dovete tuttavia distinguere le situazioni a seconda del tipo di prodotti utilizzati:

  • Con gli ETF: le vostre perdite potenziali saranno abbastanza limitate grazie alla diversificazione. Il peggio che possa capitarvi è un crollo di borsa che comporterebbe una perdita dell’ordine del 30% al 50%, raramente di più. 📉
  • Con i titoli diretti (azioni e obbligazioni): potete subire perdite superiori e più rapide, sebbene resti difficile perdere tutto poiché i fallimenti sono rari tra le aziende quotate in borsa.
  • Con i prodotti derivati: dovete essere consapevoli che la perdita può essere totale. Dal momento che avete un effetto leva o che vendete allo scoperto, i rischi sono infatti importanti. Ad esempio, con un effetto moltiplicatore di 10, è sufficiente che il sottostante perda il 10% perché voi perdiate il 100% della vostra puntata; il che è tutt’altro che uno scenario estremo. ⚠️

⤵️ Tenuto conto dei rischi associati al trading, ecco alcuni consigli per iniziare bene ed evitare di bruciarvi le ali.

I nostri consigli per iniziare a fare trading

1- Documentatevi!

Prima di tutto, prendetevi il tempo di comprendere il funzionamento dei mercati finanziari, fatevi una buona cultura economica per capire cosa muove i mercati nel lungo periodo (crescita, inflazione, politica monetaria…) e acquisite buone conoscenze tecniche: vendita allo scoperto, inserimento di ordini, prodotti derivati, volatilità, correlazione, ecc. Il trading si impara! 📚

Troverete un buon corpus di conoscenze su siti specializzati, che potete integrare con altri siti sulla borsa e con la lettura di alcuni libri sull’argomento.

2 – Iniziate con gli investimenti (prima di fare trading)

Se iniziate in borsa, non è ragionevole lanciarvi subito in strategie di trading complesse. Dovete, in un primo momento, familiarizzare con i mercati finanziari. Prima di fare trading, vi consigliamo quindi di investire.

Per questo, iniziate implementando una strategia di gestione passiva investendo in un portafoglio di ETF diversificati. Ciò vi permetterà di approcciare l’universo della borsa. Questo portafoglio potrà anche costituire il nucleo della vostra strategia patrimoniale a lungo termine. Un investimento che potrete integrare regolarmente per far fruttare i vostri risparmi poco a poco.

📝 Vi forniamo tutte le tappe nella nostra guida completa “investire in borsa”.

Una volta compreso il funzionamento della borsa e abituati alla sua volatilità, potete considerare di allocare una parte del vostro patrimonio a un portafoglio di trading più rischioso. Avrete così due “tasche”:

  • Il portafoglio “cuore”, previsto per il lungo termine;
  • Il portafoglio “satellite”, dedicato alle vostre strategie di trading.

3 – Non affrettatevi con i prodotti derivati

I prodotti derivati che abbiamo menzionato prima permettono di ottenere un effetto leva e quindi di moltiplicare i vostri guadagni. Ma moltiplicano anche le vostre perdite. Inoltre, il comportamento di opzioni, warrant e turbo non è sempre intuitivo e gli errori sono presto fatti.

Vi consigliamo quindi di iniziare con il trading di azioni e di considerare l’utilizzo progressivo di prodotti derivati una volta che vi sentirete a vostro agio.

4 – Identificate una strategia e affinatela

Abbiamo visto che esistono numerosi approcci al trading. Piuttosto che lanciarvi in più strategie, vi raccomandiamo di studiare a fondo uno stile di trading e di perfezionare progressivamente il vostro metodo.

Iniziate con una strategia semplice e cercate di comprendere le ragioni fondamentali che spiegano perché questa può funzionare. Realizzate dei backtest e poi testate la vostra strategia in condizioni reali con piccoli importi. Una volta che avrete la prova dell’efficacia di quest’ultima, perfezionatela (ad esempio applicandola a diversi mercati) e aumentate progressivamente gli importi allocati.

5 – Adottate una gestione del rischio disciplinata

La gestione del rischio è essenziale se non volete ritrovarvi sul lastrico. Prima di ogni trade dovete quindi immaginare lo scenario peggiore (soprattutto con i prodotti derivati): cosa succede se l’azione che compro fa -20%, -30%, o -50%? Ciò vi permetterà di calibrare bene l’effetto leva massimo che potete permettervi. Per proteggervi da perdite eccessive, potete anche impostare ordini stop loss.

Una volta definiti i vostri limiti, la cosa più importante è rispettarli. Diffidate della vostra psicologia. In caso di perdite, si tende a voler “recuperare” e a prendere rischi eccessivi. Al contrario, in caso di guadagni, si può essere euforici e dimenticare i rischi. Nel trading, la disciplina è la chiave! 🔑

6 – Date la caccia alle commissioni

In borsa, il modo più sicuro per perdere denaro è pagare commissioni di intermediazione elevate. E questo è particolarmente vero se fate day trading. Per dare la caccia alle commissioni, scegliete un broker specializzato nel trading, con commissioni ridotte, ed evitate le banche online che sono troppo generaliste e generalmente più care.

Lato commissioni, non dimenticate di controllare tutto:

  • Le commissioni di intermediazione, pagate ad ogni transazione;
  • Le commissioni di cambio, pagate ad ogni transazione in valuta estera;
  • Le commissioni di inattività e/o abbonamento, pagate ogni mese o ogni trimestre.

Notate anche che sui CFD le commissioni sono generalmente prelevate sotto forma di spread (scarti aggiuntivi tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto).

⤵️ Vi diamo subito la nostra selezione di broker online.

Le migliori piattaforme di trading

Abbiamo fatto una selezione delle migliori piattaforme di trading per permettervi di fare trading a commissioni ridotte. Oltre alla struttura delle commissioni che abbiamo menzionato prima, abbiamo anche tenuto conto dell’universo di investimento e delle funzionalità della piattaforma.

Per iniziare


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Avvertenza sull’utilizzo dei CFD: Il 74% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando fa trading di CFD con eToro, il 72% con XTB e il 70% con Capital.com (questi dati sono forniti a titolo esemplificativo e possono variare; verificare sempre i dati aggiornati del broker). Valuta se puoi permetterti di correre il rischio elevato di perdere i tuoi soldi. L’investimento in cripto-asset è offerto da eToro (Europe) Ltd come DASP, registrato presso la CySEC e notificato alla CONSOB. L’investimento in cripto-asset è altamente volatile. Nessuna tutela per i consumatori.


Iniziamo qui con due piattaforme molto semplici da usare: eToro è orientato al trading mentre Trade Republic è piuttosto orientato all’investimento.

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BG SAXO e Interactive Brokers sono piattaforme più complete delle precedenti. Il loro universo di investimento è molto ampio. Sono le uniche su cui avrete accesso ad azioni più di nicchia, nonché a future, contratti a termine e opzioni.

Tabella comparativa

La tabella seguente vi fornisce informazioni complementari per aiutarvi a scegliere la piattaforma adatta alle vostre esigenze.

Trade Republic eToro XTB Interactive Brokers Saxo Bank IG Markets Freedom24
Universo d’investimento
Azioni Sì Sì Sì Sì Sì No Sì
ETF Sì Sì Sì Sì Sì No Sì
OICVM (Fondi Comuni) No No No Sì Sì No Sì
Turbo e Warrant Sì No No Sì Sì Sì No
Opzioni No No No Sì Sì Sì Sì
Obbligazioni No No No Sì Sì No Sì
Futures No No No Sì Sì Sì Sì
CFD No Sì Sì Sì Sì Sì No
Commissioni
Commissioni Euronext Milan (Borsa Italiana) 1€ 0€ (se senza effetto leva) 0€ (se senza effetto leva) 0,05% (min 3€)* 0,08% (min 2€) 0,05% (min 5€) 2€ + 0.02€ per azione
Commissioni borse internazionali 1€ 0€ (se senza effetto leva) 0€ (se senza effetto leva) – US: 0,005$ per azione (min 1$, max 1%)*
– Altre: 0,05% (min 3€) il più delle volte
0,08% (min 1$) – US: 0,02$ per azione (min 15$) 2$ + 0.02$
Commissioni ETF 1€ 0€ (se senza effetto leva) 0€ (se senza effetto leva) Come per le azioni Come per le azioni Come per le azioni
Commissioni di inattività 0€ 10€ al mese se nessuna attività per 1 anno 10€ se nessuna posizione aperta per 1 anno 0€ 0€ 14€ al mese con 24 mesi senza attività 0€
Commissioni di cambio 0% 0,50% 0,50% 0% 0,25% 0,3%
Altre commissioni Commissioni di prelievo: 5€ 1 prelievo gratuito al mese (8€ altrimenti) 7 euro per prelievo
Per saperne di più Recensione Trade Republic Recensione eToro Recensione XTB Recensione Interactive Brokers Recensione Saxo Bank Recensione IG Recensione Freedom24
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Confronto dei migliori broker

Avvertenza: eToro, XTB, IG… e su tutte le altre piattaforme multi-asset i vostri investimenti possono variare sia al rialzo che al ribasso. Il vostro capitale è a rischio.

Le trappole (e le brutte truffe) da evitare

Le formazioni di trading fasulle

Attenzione a certe formazioni che si trovano su internet e che vendono un metodo infallibile per arricchirsi rapidamente. 🤥 Queste sono particolarmente numerose soprattutto nell’analisi tecnica e mirano sempre ai principianti che hanno maggiori probabilità di lasciarsi ingannare.

Non lasciatevi ingannare, neppure, dagli pseudo-esperti dei social network. Ditevi che qualcuno che ha una strategia che funziona ha poco interesse a condividerla!

Un buon modo per smascherare gli impostori è avere un po’ di spirito critico sulle performance che pretendono di ottenere; ad esempio il 10% al mese. A questo ritmo, partendo da 50.000 euro avreste più di 4 miliardi in 10 anni (calcolo degli interessi composti)! Se fosse possibile, si saprebbe…

Le prop firm

Le prop firm sono società che affidano una parte del loro capitale a trader individuali. L’idea è che i guadagni che generate vengano poi divisi tra voi e la suddetta società. Questo può far sognare i trader che hanno poco capitale perché la promessa della prop firm è di mettervi diverse centinaia di migliaia di euro nelle mani! 🤩

Sì, ma ecco, per essere tra i fortunati eletti c’è una selezione sotto forma di “audizioni” o “challenge”… che è a pagamento! Dovete quindi pagare da qualche centinaio di euro a diverse migliaia per avere una possibilità di dimostrare le vostre capacità. Ora, gli obiettivi di performance della prop firm sono il più delle volte irrealizzabili. Si capisce bene che il modello di business di queste società non è tanto affidarvi denaro quanto farvi pagare le spese di iscrizione.

Come le formazioni fasulle, le prop firm approfittano dell’ingenuità di alcuni trader principianti che si immaginano di poter fare fortuna rapidamente.

Diffidate delle “soffiate”

Sulla stessa linea, alcune persone possono incitarvi a investire in una tale azione o in una tale criptovaluta. Mantenete uno sguardo critico nei confronti di queste raccomandazioni dispensate sui forum, in gruppi privati Telegram, o persino in alcuni media rinomati.

Non è raro che questi “consigli” abbiano come unico obiettivo quello di far salire i prezzi affinché colui che li elargisce possa realizzare una plusvalenza. È il pump and dump, una tecnica ben nota, usata ad esempio dal Lupo di Wall Street: si acquista un titolo, si fanno gonfiare i prezzi, e poi si scarica tutto!

Attenzione alle chiamate a margine

Alcuni prodotti derivati (i future in particolare) possono comportare chiamate a margine. Una chiamata a margine (margin call) è provocata da minusvalenze latenti e da una mancanza di liquidità sul vostro conto di trading. Per coprire eventuali perdite supplementari, il vostro broker vi chiederà di apportare liquidità aggiuntiva. Se non siete in grado di farlo, rischia semplicemente di chiudere le vostre posizioni in perdita e generalmente nel momento peggiore… 💸

La fiscalità del trading

I guadagni che realizzate durante la vostra attività di trading sono soggetti a imposizione. Bisogna distinguere due situazioni:

  1. La vostra attività di trading è secondaria.
  2. Esercitate a titolo professionale.

Nella maggior parte dei casi vi trovate nella prima situazione. I vostri guadagni da trading sono allora considerati come plusvalenze su capital gain (redditi diversi di natura finanziaria) e quindi soggetti a un’imposta sostitutiva del 26%. Non è possibile utilizzare un Conto Individuale di Risparmio (CIR) o un Piano Individuale di Risparmio (PIR) per il trading attivo di breve termine, poiché questi strumenti sono pensati per investimenti a medio-lungo termine e con specifici vincoli.

Se invece esercitate a titolo professionale, i vostri profitti sono soggetti all’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) o all’IRES (Imposta sul Reddito delle Società), a seconda della forma giuridica in cui operate.

➡️ Ve ne diciamo di più sulla fiscalità del trading qui!

Domande frequenti

Come funziona il trading?

Cos’è il trading forex?

Cos’è il trading di opzioni?

Come iniziare a fare trading?