Risposte in breve
- Forte sovrapposizione tra S&P 500 e MSCI World
- Performance storicamente superiori dell’S&P 500
- Correlazione quasi perfetta tra i due indici
- Le aziende USA sono già esposte a livello globale
- ETF S&P 500 più economici e semplici da gestire
Caro lettore, se stai pensando di diversificare il tuo portafoglio con un ETF S&P 500 e un MSCI World, fermati un attimo. Ti sei mai chiesto se avere entrambi sia davvero necessario? Dopo anni di esperienza con gli investimenti e un’analisi approfondita dei dati più recenti (fino al 17 aprile 2025), sono giunto a una conclusione che potrebbe sorprenderti: per molti investitori, possedere entrambi questi ETF è ridondante. In questo articolo, ti guiderò attraverso le definizioni, le composizioni, le performance, la correlazione tra questi indici e il ruolo dominante delle aziende americane nell’economia globale, con un tocco personale ma preciso, pensato per te che vivi in Italia e vuoi ottimizzare i tuoi investimenti.
Cosa sono l’S&P 500 e il MSCI World?
Iniziamo dalle basi. L’S&P 500 è un indice che raggruppa le 500 maggiori aziende quotate negli Stati Uniti, coprendo circa l’80% della capitalizzazione di mercato americana. È il termometro dell’economia statunitense, con un peso significativo del settore tecnologico (circa il 30% nel 2025), che include colossi come Apple, Microsoft e Amazon.
Il MSCI World, invece, è un indice globale che include circa 1.500 aziende di grande e media capitalizzazione in 23 mercati sviluppati, come Stati Uniti, Regno Unito, Giappone e, sì, anche l’Italia . Copre l’85% della capitalizzazione di mercato aggiustata per il flottante libero in ogni paese. Sembra una scelta perfetta per chi vuole diversificare a livello mondiale, no?
Ma ecco il primo colpo di scena: le aziende dell’S&P 500 rappresentano il 60-70% del MSCI World. In pratica, quando investi nel MSCI World, stai già investendo in gran parte nell’S&P 500. Questo ci porta a chiederci: ha senso possederli entrambi?
Performance a confronto: chi vince?
Quando si parla di investimenti, i numeri parlano più delle parole. Negli ultimi 30 anni, l’S&P 500 ha registrato un rendimento medio annuo del 10,8%, mentre il MSCI World si è fermato al 7,9%. La ragione? Le aziende tecnologiche americane, che dominano l’S&P 500, hanno trainato i rendimenti, lasciando indietro molti altri mercati sviluppati.
Nel 2025, questa tendenza sembra continuare. Secondo un’analisi recente , l’S&P 500 ha sovraperformato il MSCI World dalla crisi finanziaria del 2008. Certo, ci sono periodi in cui il MSCI World può fare meglio, soprattutto quando i mercati non americani brillano, ma nel lungo termine l’S&P 500 sembra avere una marcia in più.

Personalmente, quando ho iniziato a investire, ero tentato di “coprire tutte le basi” con entrambi gli ETF. Ma poi ho capito che, per un investitore medio come me (o come te, caro lettore italiano), la sovrapposizione è un ostacolo più che un vantaggio.
La correlazione: un legame troppo stretto
Ecco dove le cose si fanno interessanti. La correlazione tra S&P 500 e MSCI World è altissima, vicina a 0,99. In parole semplici, quando l’S&P 500 sale, il MSCI World lo segue, e quando l’S&P 500 crolla, il MSCI World non resta certo a guardare. Questo significa che la diversificazione che speri di ottenere con il MSCI World è, in realtà, quasi inesistente.
Le aziende USA guidano l’economia globale

Un altro motivo per cui il MSCI World potrebbe essere superfluo è il ruolo dominante delle aziende americane nell’economia globale. Prendi Apple, per esempio: il 43% del suo fatturato viene dalle Americhe, ma una fetta enorme arriva da Europa e Asia. Lo stesso vale per Microsoft, Amazon e NVIDIA, che generano profitti in tutto il mondo.
Questo significa che l’S&P 500 non è solo un indice “americano”. È un riflesso dell’economia globale. Se l’S&P 500 crolla, è molto probabile che il MSCI World lo segua, perché le aziende americane sono il motore dei mercati sviluppati. Come investitore italiano, sapere che l’S&P 500 copre già gran parte del rischio globale ti fa risparmiare tempo e costi di gestione.
Costi e semplicità: un punto per l’S&P 500
Parliamo di qualcosa che sta a cuore a noi italiani: i costi. Gli ETF S&P 500 tendono ad avere spese di gestione (TER) più basse rispetto a quelli MSCI World, perché gestire un indice di 500 aziende è più semplice che gestirne uno di 1.500 sparse in 23 paesi. Per esempio, un ETF S&P 500 può avere un TER dello 0,03-0,07%, mentre un MSCI World spesso si aggira tra lo 0,12-0,20%.
Quando il MSCI World ha senso?
Non fraintendermi: il MSCI World non è un cattivo investimento. Se vuoi un’esposizione specifica a mercati non americani, come Giappone o Europa, o se preferisci una diversificazione geografica più marcata, il MSCI World può essere utile. Ma per la maggior parte degli investitori italiani, che cercano semplicità e rendimenti solidi, l’S&P 500 offre già tutto ciò che serve, con meno complicazioni.
Conclusione: scegli con consapevolezza
Caro lettore, dopo aver analizzato i dati e riflettuto sulla mia esperienza, credo che per molti di noi investire solo in un ETF S&P 500 sia più che sufficiente. La sua performance storica, la forte correlazione con il MSCI World, il ruolo centrale delle aziende USA nell’economia globale e i costi più bassi lo rendono una scelta pragmatica e intelligente. Tuttavia, ogni investitore è unico: se hai obiettivi specifici o una tolleranza al rischio diversa, il MSCI World potrebbe ancora avere un posto nel tuo portafoglio.
La prossima volta che pianifichi i tuoi investimenti, chiediti: “Sto davvero diversificando, o sto solo complicando le cose?” Io ho fatto la mia scelta, e ora tocca a te.
Sono qui per rispondere a tutte le vostre domande e commenti.