Le opzioni sono strumenti finanziari che possono sembrare complessi, ma offrono opportunità uniche per investitori e trader. In Italia, stanno guadagnando popolarità grazie alla loro flessibilità e al potenziale di guadagno. Ma cosa sono esattamente? In questa guida, ti spiego tutto quello che devi sapere sulle opzioni, dalle basi alle strategie avanzate, con un focus sul mercato italiano.

Cos’è un’opzione?

Un’opzione è un contratto derivato che dà al compratore il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare o vendere un’attività sottostante (es. azioni, indici, materie prime) a un prezzo prefissato (strike price) entro una data specifica (scadenza). Il venditore dell’opzione, invece, ha l’obbligo di rispettare il contratto se il compratore decide di esercitarlo. In cambio di questo diritto, il compratore paga un premio al venditore.

In Italia, le opzioni sono spesso negoziate su mercati regolamentati come la Borsa Italiana (parte di Euronext), in particolare sull’IDEM (Italian Derivatives Market), dove si scambiano opzioni su indici (es. FTSE MIB) e azioni di grandi aziende come Eni, Intesa Sanpaolo o Ferrari.

In Italia, le opzioni sono spesso negoziate su mercati regolamentati come la Borsa Italiana (parte di Euronext), in particolare sull’IDEM (Italian Derivatives Market), dove si scambiano opzioni su indici (es. FTSE MIB) e azioni di grandi aziende come Eni, Intesa Sanpaolo o Ferrari.

Esempio pratico:

Immagina di voler comprare azioni di UniCredit a 15€ fra tre mesi, ma temi che il prezzo salga. Puoi acquistare un’opzione call con strike price a 15€ e scadenza a tre mesi. Se il prezzo sale a 20€, puoi comprare a 15€ e rivendere a 20€, guadagnando la differenza (meno il premio). Se il prezzo scende, perdi solo il premio pagato.

Le varianti delle opzioni: call e put

Esistono due tipi principali di opzioni:

  1. Opzioni Call:
    • Danno il diritto di comprare l’attività sottostante a un prezzo prefissato.
    • Sono usate quando prevedi un rialzo del prezzo.
    • Esempio: Compri una call su Enel a 7€ (strike). Se Enel sale a 9€, eserciti l’opzione, compri a 7€ e guadagni la differenza (meno il premio).
  2. Opzioni Put:
    • Danno il diritto di vendere l’attività sottostante a un prezzo prefissato.
    • Sono usate quando prevedi un ribasso del prezzo.
    • Esempio: Compri una put su Stellantis a 20€ (strike). Se Stellantis scende a 15€, vendi a 20€, guadagnando la differenza (meno il premio).
Altre varianti
  • Opzioni europee : Esercitabili solo alla scadenza. Comuni in Italia per le opzioni sull’indice FTSE MIB.
  • Opzioni americane : Esercitabili in qualsiasi momento fino alla scadenza. Più flessibili, ma meno comuni in Europa.
  • Opzioni esotiche : Personalizzate (es. barrier options), rare per investitori retail in Italia.

Perché acquistare opzioni?

Le opzioni offrono diversi vantaggi per gli investitori italiani:

  1. Flessibilità: Puoi usarle per speculare, proteggerti (hedging) o generare reddito vendendo opzioni.
    • Esempio: Se possiedi azioni Telecom Italia e temi un calo, compri una put per limitare le perdite.
  2. Leva finanziaria: Con un piccolo investimento (il premio), controlli un’attività di valore molto più alto.
  3. Rischio limitato (per il compratore): La perdita massima è il premio pagato, a differenza di altri derivati come i futures.
  4. Strategie personalizzate: Puoi combinare opzioni (es. straddle, spread) per adattarti a diversi scenari di mercato.
In Italia, le opzioni sono attraenti per chi vuole diversificare oltre azioni o ETF, specialmente in periodi di volatilità come durante le crisi economiche o le elezioni.

Confronto: investire con e senza opzioni

Per capire il valore delle opzioni, confrontiamo due scenari: investire direttamente in azioni vs. usare opzioni. Supponiamo che tu voglia puntare su Intesa Sanpaolo, con un prezzo attuale di 3,50€ per azione.

Scenario 1: Acquisto diretto di azioni
  • Investimento : Compri 1.000 azioni a 3,50€ = 3.500€.
  • Scenario rialzista : Dopo 3 mesi, il prezzo sale a 4,50€.
    Profitto : (4,50€ – 3,50€) × 1.000 = 1.000€ (28,57% di rendimento).
  • Scenario ribassista : Il prezzo scende a 2,50€.
    Perdita : (3,50€ – 2,50€) × 1.000 = -1.000€ (-28,57%).
  • Rischio : Tutta la somma investita è a rischio, e le perdite possono essere significative.

Scenario 2: Acquisto di un’opzione call
  • Investimento : Compri una call con strike 3,50€, scadenza 3 mesi, premio di 0,30€ per azione (contratto da 1.000 azioni = 300€).
  • Scenario rialzista : Il prezzo sale a 4,50€.
    Valore opzione : (4,50€ – 3,50€) × 1.000 = 1.000€.
  • Profitto : 1.000€ – 300€ (premio) = 700€ (233% di rendimento).
  • Scenario ribassista : Il prezzo scende a 2,50€.
    L’opzione scade senza valore.
  • Perdita : Solo il premio, -300€ (-100%, ma limitata).
  • Rischio : Perdi al massimo il premio, indipendentemente da quanto scende il prezzo.

Confronto dei risultati

AspettoAzioniOpzioni (Call)
Investimento iniziale3.500€300€
Profitto (rialzo)1.000€ (28,57%)700€ (233%)
Perdita (ribasso)-1.000€ (-28,57%)-300€ (-100%)
Rischio massimoIllimitato (in teoria)Limitato al premio
LevaNo

Conclusione: Le opzioni offrono un rendimento potenziale più alto grazie alla leva, ma il rischio di perdere il premio è significativo. Le azioni, invece, richiedono più capitale e espongono a perdite maggiori in caso di ribasso.

L’effetto leva delle opzioni

L’effetto leva è il motivo principale per cui le opzioni attirano i trader. Con un piccolo investimento (il premio), controlli un’attività di valore molto più alto. Nell’esempio sopra, con soli 300€ hai controllato 1.000 azioni da 3.500€, ottenendo un rendimento del 233% contro il 28,57% delle azioni.

Esempio pratico:

Compri una call su Ferrari (strike 400€, premio 20€ per azione, contratto da 100 azioni = 2.000€). Se Ferrari sale da 400€ a 450€, guadagni (450€ – 400€) × 100 = 5.000€, meno il premio (2.000€), quindi 3.000€. Con 2.000€ hai generato un profitto che richiederebbe un investimento molto più grande in azioni.
In Italia, la leva è particolarmente interessante per chi opera sull’IDEM, dove i contratti sono standardizzati e i premi sono accessibili rispetto ad altri derivati.

I rischi delle opzioni

Nonostante i vantaggi, le opzioni comportano rischi significativi:

  1. Perdita del premio: Se l’opzione scade senza valore (out of the money), perdi l’intero premio pagato.
    • Esempio: Una call su Eni scade senza valore se il prezzo non supera lo strike.
  2. Volatilità: I prezzi delle opzioni dipendono da fattori come la volatilità del sottostante, il tempo residuo e i tassi d’interesse (modello Black-Scholes). Piccole variazioni possono amplificare le perdite.
  3. Scadenza: A differenza delle azioni, le opzioni hanno una data di scadenza. Se non agisci entro quel termine, perdi il diritto.
  4. Complessità: Le strategie avanzate (es. butterfly spread) richiedono esperienza. In Italia, i trader retail spesso sottovalutano questa curva di apprendimento.
  5. Leva a doppio taglio: La leva amplifica i guadagni, ma anche le perdite. Un errore di previsione può azzerare il premio.
Inizia con importi piccoli e usa piattaforme demo (es. eToro o IG Markets) per esercitarti senza rischi.

Dove acquistare opzioni in Italia

In Italia, puoi negoziare opzioni tramite:

  1. Broker online regolamentati:
    • FinecoBank: Offre accesso all’IDEM per opzioni su FTSE MIB e azioni italiane. Commissioni competitive per i trader attivi.
    • Directa: Specializzata in derivati, ideale per opzioni su Borsa Italiana.
    • IG Markets: Piattaforma internazionale con opzioni su indici e azioni, anche in CFD.
    • eToro: Meno focalizzato sulle opzioni pure, ma utile per derivati correlati e conti demo.
    • Banca Sella: Accesso a mercati derivati con interfaccia semplice per investitori retail.
  2. Banche tradizionali:
    • Intesa Sanpaolo e UniCredit offrono conti trading con accesso all’IDEM, ma le commissioni sono spesso più alte rispetto ai broker online.
  3. Piattaforme internazionali:
    • Interactive Brokers: Per trader esperti, con accesso a mercati globali, ma richiede conoscenze avanzate.
    • Degiro: Low-cost, con opzioni su Euronext, ma meno focalizzato sull’Italia.

Requisiti:

  • Devi aprire un conto trading con un broker autorizzato da Consob o regolamentato in UE.
  • Serve un questionario MIFID per valutare la tua esperienza finanziaria, obbligatorio in Italia.
  • I contratti di opzioni sull’IDEM sono standardizzati (es. 100 azioni per contratto su azioni italiane).
Confronta le commissioni (es. 2€-10€ per contratto su Fineco) e scegli piattaforme con strumenti educativi, come analisi di mercato o calcolatori di payoff.

Domande frequenti

Cos’è il premio di un’opzione?

Il premio è il costo pagato per acquistare un’opzione. Dipende dal prezzo del sottostante, dalla volatilità e dalla scadenza.

Posso perdere più del premio?

Se compri un’opzione, no: il rischio è limitato al premio. Se vendi un’opzione, il rischio può essere illimitato (es. vendere una call senza copertura).

Le opzioni sono adatte ai principianti?

Richiedono studio, ma puoi iniziare con strategie semplici (buy call/put) su piattaforme demo.

Dove trovo opzioni sul FTSE MIB?

Sull’IDEM tramite broker come Fineco, Directa o IG Markets.

Qual è la differenza tra opzioni e CFD?

I CFD seguono il prezzo del sottostante senza scadenza fissa, mentre le opzioni hanno una scadenza e un diritto specifico.