Definizione – Cos’è un mercato finanziario?

Un mercato finanziario è un luogo di scambio per i prodotti finanziari. Un mercato finanziario, quindi, non è molto diverso dal mercato in cui fai la spesa. L’unica differenza è che al posto dei pomodori e del formaggio che compriamo io e te, sono le azioni, le obbligazioni o ancora le materie prime che passano tra le mani di società di gestione patrimoniale, banche, imprese o broker di borsa.

Nella terminologia finanziaria, si distingue il “mercato finanziario” da una “piazza borsistica” nel senso che la borsa è localizzata, mentre il mercato è globale. Così, il “mercato azionario” include tanto la Borsa di Milano, quanto quella di New York o Amsterdam.

A volte capita che il mercato venga personificato dalla stampa; si può leggere ad esempio “Il mercato finanziario è in rialzo” o “Il mercato vacilla, scende, crolla”. In questo caso, ci si riferisce all’andamento di uno o più indici di borsa, come il FTSE MIB o il Dow Jones. Gli indici riflettono la tendenza generale delle azioni su una data piazza borsistica.

Da leggere anche: a cosa serve la Borsa?

Il ruolo dei mercati finanziari

I mercati finanziari svolgono un ruolo essenziale nel finanziamento dell’economia. Un privato o una PMI possono ottenere prestiti e finanziare i propri acquisti e la propria attività presso una banca. Ma questo non è più sufficiente per una multinazionale o uno Stato.

La forza dei mercati finanziari sta nel poter attrarre ingenti masse di capitali provenienti sia da privati che da istituzionali e metterli a disposizione delle imprese e degli Stati che hanno un importante bisogno di finanziamento.

In contropartita, per gli agenti economici che apportano questi capitali, il mercato finanziario facilita l’allocazione del loro risparmio. Questo è un fattore di accrescimento della loro ricchezza attraverso gli interessi e i dividendi che ottengono.

L’allocazione del risparmio e il finanziamento dell’economia non sono gli unici ruoli svolti dal mercato finanziario; se ne possono citare altri, di secondo ordine:

  • La valutazione degli attivi: confrontando l’offerta e la domanda di un gran numero di attori, il mercato finanziario permette di far emergere un prezzo per ogni attivo finanziario. Data la complessità nell’ stimare il valore di certi attivi, l’approccio del mercato è senza dubbio il migliore.
  • L’apporto di liquidità: moltiplicando la quantità degli intervenienti sul mercato, quest’ultimo crea liquidità. Potete, ad esempio, comprare e vendere la maggior parte delle azioni mondiali in pochi secondi, senza chiedervi se troverete un acquirente. Il mercato azionario è uno dei più liquidi al mondo, molto più del mercato immobiliare, per esempio.
  • La trasparenza dell’informazione: le regole proprie di ogni piazza borsistica permettono di assicurare che le informazioni finanziarie siano pubblicate e rese accessibili al maggior numero di persone. È il caso, ad esempio, dei rapporti finanziari annuali della maggior parte delle imprese quotate.
  • Una sicurezza rafforzata. Immaginate di dover comprare azioni direttamente dalle mani di un perfetto sconosciuto, avreste fiducia? Ebbene, nei mercati organizzati, le transazioni transitano attraverso stanze di compensazione (clearing house) che ne assicurano la corretta esecuzione.

I mercati finanziari svolgono quindi un ruolo essenziale nel funzionamento delle economie moderne. Avremmo grosse difficoltà a farne a meno! 👍

Il funzionamento dei mercati finanziari

I diversi intervenienti

Gli operatori sui mercati finanziari sono numerosi. Possiamo raggrupparli in tre grandi categorie:

  1. Le imprese – Sono alla ricerca di finanziamenti e possono ottenerli in due modi: o emettendo titoli obbligazionari, cioè prendendo a prestito sui mercati; o emettendo nuove azioni e vendendole sui mercati. Ma, nel caso in cui un’impresa abbia un eccesso di tesoreria, può anche essere portata a riacquistare le proprie azioni (stock buyback).
  2. Gli Stati e gli enti pubblici – Generalmente hanno la stessa problematica delle imprese, ossia trovare finanziamenti per assicurare il loro tenore di vita. Contrariamente alle imprese, gli Stati non possono emettere azioni. L’Italia, ad esempio, si finanzia tramite obbligazioni a lungo termine (come i BTP) o a breve termine (come i BOT).
  3. Le istituzioni finanziarie – Banche, società di gestione del risparmio (SGR), fondi pensione, broker di borsa e assicurazioni sono altrettanti attori che agiscono come investitori, il più delle volte per conto dei loro clienti. Ad esempio, una SGR acquista azioni per conto dei privati che hanno investito nei loro fondi di investimento.

I privati raramente hanno accesso diretto al mercato finanziario. Invece, passano attraverso l’intermediazione di un broker di borsa (che può anche essere una banca). Il broker, a sua volta, ha un accesso diretto al mercato.

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Le transazioni

Sui mercati organizzati, come ad esempio Borsa Italiana, ogni operatore può inserire un ordine di borsa nel book di negoziazione. Un ordine è costituito da una quantità (ad esempio 100 azioni), un prezzo (ad esempio 6,92 €) e una posizione (acquisto o vendita).

Ecco, ad esempio, il book di negoziazione per l’azione Enel su Borsa Italiana:

Non appena un ordine di acquisto e un ordine di vendita si incontrano allo stesso prezzo, viene eseguita una transazione. La stanza di compensazione (clearing house) assicura quindi che i fondi necessari per la transazione siano disponibili.

I diversi mercati finanziari

I principali mercati mondiali

Il mercato del debito

Il mercato del debito, cioè quello delle obbligazioni e dei titoli di credito di ogni genere, è il più grande mercato finanziario. Il volume degli scambi è dell’ordine di 8.000 miliardi di dollari al giorno. Ciò tiene conto di obbligazioni a lungo termine, su 30 anni o più; di obbligazioni di Stati a bassissimo rischio; di obbligazioni societarie (corporate bond), più rischiose; o ancora di prestiti interbancari overnight, considerati privi di rischio.

Il mercato delle valute

Il mercato dei cambi o Forex è anch’esso un mercato enorme. In un’epoca in cui l’economia è più globalizzata che mai, questo non sorprende. Al livello più alto, sono essenzialmente le banche che si scambiano valute tra loro, dopo aver aggregato le transazioni dei loro clienti.

Il mercato azionario

Pur essendo il più popolare, il mercato azionario non è il più grande. Secondo la Banca Mondiale, ogni giorno vengono scambiati circa 300 miliardi di dollari di azioni. Se questo mercato ha tanta importanza nella stampa, è senza dubbio perché è il mercato preferito dagli investitori individuali. Si noti, inoltre, che il mercato azionario è segmentato in diverse decine di borse internazionali.

Il mercato dei prodotti derivati

I prodotti derivati sono contratti il cui valore dipende dal prezzo di un sottostante. Ad esempio, il valore di un’opzione call su un’azione dipende dal prezzo dell’azione in questione. Molti prodotti derivati sono scambiati over-the-counter (OTC), ma altri sono anche quotati in borsa, come le opzioni listate e i contratti futures su alcune materie prime.

Mercato primario vs mercato secondario

Si distingue generalmente il mercato primario o “mercato del nuovo”, dal mercato secondario, o “mercato dell’usato”. La differenza è tuttavia più sottile di quanto sembri. Prendiamo l’esempio di un’impresa che cerca di raccogliere fondi introducendosi in borsa. Prima della sua Initial Public Offering (IPO), l’impresa si rivolgerà a una banca d’investimento (o più d’una) che raccoglierà le manifestazioni d’interesse da parte degli investitori. Una volta trovati gli investitori, l’IPO viene realizzata e le azioni si ritroveranno istantaneamente sul mercato detto secondario.

Mercato organizzato vs mercato over-the-counter (OTC)

Il mercato organizzato è il più conosciuto. È il mercato come lo abbiamo descritto sopra, gestito da piazze borsistiche come Borsa Italiana (parte di Euronext) o il Nasdaq. Le transazioni passano attraverso un book di negoziazione, vengono registrate e archiviate. Ma per diverse ragioni, può essere più pratico realizzare una transazione al di fuori del mercato organizzato. In questo caso, si dirà che è uno scambio over-the-counter (OTC).

È il caso delle transazioni che riguardano grossi volumi di titoli, le quali rischiano di avere un impatto negativo sui prezzi. Negoziando direttamente con un acquirente, ci si può accordare su un prezzo ed essere sicuri che la transazione avverrà a quel prezzo. È anche l’oggetto delle Dark Pool, che sono sistemi di scambio in cui il book di negoziazione non è pubblico. Si può così passare un ordine senza che questo venga rivelato agli altri attori. Solo una volta effettuata la transazione il prezzo viene rivelato pubblicamente.

Esistono altri sistemi OTC relativamente sviluppati. È il caso, ad esempio, del mercato dei CFD (Contratti per Differenza), che sono prodotti derivati scambiati tra privati e broker, e tra broker, senza passare per una piazza di mercato.

Come è regolamentato il mercato finanziario?

Ogni paese ha la sua propria istanza di regolamentazione dei mercati finanziari. Negli Stati Uniti, si tratta della SEC (Securities and Exchange Commission). In Italia, è la CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) che funge da “gendarme” sui mercati.

L’ambito delle attività della CONSOB è piuttosto ampio. Ma una delle missioni principali della CONSOB è, ovviamente, assicurare il buon funzionamento dei mercati finanziari. Emana regole, fa evolvere la regolamentazione in corso, autorizza (o meno) l’attività di certi attori finanziari sul territorio italiano (banche, broker di borsa, società di investimento, ecc.), sorveglia che le regole siano rispettate e sanziona i trasgressori, se necessario.

La CONSOB sorveglia le manipolazioni di mercato e i reati di insider trading. Vigila affinché certe operazioni siano fatte secondo un protocollo preciso. Ad esempio, le offerte pubbliche di acquisto (OPA) sono regolamentate dalla CONSOB e devono essere precedute da un deposito di documentazione presso l’autorità di regolamentazione.

La missione della CONSOB include anche la protezione dei risparmiatori contro frodi o eccessi. L’autorità fissa, ad esempio, l’effetto leva massimo nel quadro di una presa di posizione con operazioni a margine o con prodotti derivati come i CFD. Si assicura anche che le informazioni fornite ai clienti delle banche e dei broker di borsa siano esatte ed esaustive.

La crescita dei mercati finanziari

Da quando i mercati finanziari si sono strutturati, possiamo valutarne la performance dal punto di vista del risparmiatore. Per fare ciò, basta osservare lo storico degli indici di borsa più antichi. Il Dow Jones è uno dei più vecchi, ma l’economista americano Robert Shiller ha fatto una ricostruzione storica dell’S&P 500, il che ci permette di averne l’evoluzione su oltre un secolo. Eccola:

Nonostante la Seconda Guerra Mondiale e le crisi più marcate come quella del 1929 o del 2008, il mercato azionario ha quindi seguito una tendenza rialzista sul lungo termine. Un investitore può così sperare di ottenere un rendimento annuo medio dell’ordine dell’8-9% all’anno in media!

Se ti interessa, ti spieghiamo come investire bene in borsa, passo dopo passo, in questa guida. Vedrai che trarre profitto dalla tendenza secolare dei mercati finanziari non è così complicato! 😉

I mercati finanziari sono efficienti?

Lo abbiamo visto, i mercati finanziari sono performanti sul lungo termine. A breve termine, sono tuttavia attraversati da crisi più o meno gravi. Possiamo quindi porci la domanda sull’efficienza dei mercati finanziari.

Dobbiamo la teoria dei mercati finanziari efficienti all’economista e premio Nobel Eugène Fama, per il quale “un mercato è efficiente se i prezzi degli attivi riflettono in ogni momento l’informazione disponibile”. Una delle conseguenze dell’efficienza dei mercati finanziari è che non si può prevedere con certezza la loro evoluzione. Infatti, se ciò fosse possibile, si avrebbe allora in possesso un’informazione che non sarebbe ancora integrata nei prezzi. Una conseguenza di secondo ordine è che i prezzi degli attivi e degli indici di borsa seguono una “passeggiata aleatoria” (random walk), perché, anche in questo caso, se fossero completamente lineari, se ne potrebbe predire l’andamento. I rialzi e i crolli della borsa non sono quindi il marchio di un mercato inefficiente, al contrario.

Tuttavia, un’altra interpretazione dell’efficienza dei mercati consiste nel dire che il prezzo risultante dall’offerta e dalla domanda corrisponde in tutto e per tutto al valore fondamentale degli attivi. Questa seconda interpretazione, molto più forte, è soggetta a dibattito. Da un lato, presuppone che si possa definire in modo obiettivo il valore intrinseco degli attivi finanziari. Dall’altro, Robert Shiller, un altro premio Nobel per l’economia, ha mostrato che in diverse occasioni i mercati finanziari si sono scollegati dal loro valore fondamentale, almeno così come egli lo calcola.

Una delle ragioni profonde che non permette di raggiungere un mercato in cui prezzo e valore siano sempre sincronizzati deriva semplicemente dalla psicologia umana, che è soggetta a bias comportamentali che generano fenomeni di bolle speculative. Perché non bisogna dimenticare che tutti gli operatori sul mercato sono prima di tutto esseri umani! Avidità, comportamenti gregari (effetto gregge) ed eccesso di fiducia in sé sono altrettanti difetti che, in un mercato per quanto regolamentato, possono avere pesanti conseguenze!