In pochi anni gli ETF sono diventati prodotti di investimento indispensabili, soprattutto grazie ai loro costi molto ridotti.
La maggior parte degli ETF replica “passivamente” gli indici di borsa più comuni come l’S&P 500 o il FTSE MIB, per esempio. Ma alcuni ETF vogliono essere più intelligenti degli altri: gli ETF smart beta.
➡️ Cos’è un ETF smart beta? Sono più performanti? Vi forniamo la nostra analisi e, come bonus, vi do la mia selezione di ETF smart beta da inserire nel vostro conto titoli o nella vostra polizza vita.
Cos’è un ETF smart beta?
Un ETF Smart Beta è un ETF la cui allocazione degli attivi è determinata da regole matematiche. Infatti, in un ETF standard, il peso di ogni azienda è proporzionale alla sua dimensione (più precisamente, alla sua capitalizzazione di mercato). Ma in un ETF smart beta, la ponderazione dipende da diversi criteri, che possono essere il livello dei dividendi, la crescita degli utili, o ancora la performance passata di ogni azione.
Gli ETF smart Beta introducono quindi una forma di “intelligenza” nella composizione del portafoglio, da cui l’idea che sia smart. Tuttavia, gli ETF smart beta si differenziano dai fondi di investimento tradizionali nel senso che questi ETF seguono strategie di investimento algoritmiche, basate su criteri quantitativi predefiniti, mentre la strategia di un fondo tradizionale è nelle mani del suo team di gestione.
Gli ETF smart beta sono quindi a metà strada tra la gestione passiva pura e semplice di un ETF classico e la gestione attiva.
Permettono agli investitori di implementare strategie di investimento più o meno sofisticate pur mantenendo una struttura di costi molto ragionevole.
Il termine “beta” fa riferimento alla lettera greca. Nella finanza matematica, misura la sensibilità di un attivo rispetto al suo indice di riferimento. Ad esempio, un’azione con un beta di 2 tenderà ad essere due volte più volatile dell’indice di riferimento.
Le diverse strategie Smart Beta
Storicamente, le strategie smart beta sono ispirate ai lavori accademici del premio Nobel per l’economia Eugène Fama e del suo collega Kenneth French. I loro studi mostrano che alcuni fattori quantitativi permettono di ottenere performance migliori. Ad esempio, le società a piccola capitalizzazione di mercato tendono a performare meglio di quelle grandi; lo stesso vale per le aziende con un elevato valore contabile rispetto al loro valore di mercato.
Tuttavia, i criteri adottati si sono ampiamente diversificati, permettendo a ciascuno di trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze. Alcune strategie cercano di ridurre il rischio del portafoglio, mentre altre mirano a massimizzare la distribuzione dei redditi. Facciamo una panoramica delle principali strategie smart beta.
Gli ETF smart beta con un focus “Qualità”
Il criterio di “qualità” è il primo che viene in mente. L’idea è di privilegiare le aziende sane all’interno del portafoglio. Tuttavia, ci sono molti modi diversi per misurare la qualità di un’azienda.
Il fornitore di indici MSCI considera tre criteri principali:
- Il rendimento del capitale proprio (ROE): si tratta del rapporto tra l’utile annuale e il capitale proprio dell’azienda. Più alto è questo rapporto, più l’azienda è considerata performante.
- La crescita del fatturato che, naturalmente, indica un business sostenibile.
- Il rapporto di indebitamento: in questo caso, si cerca di privilegiare un basso rapporto di indebitamento, cioè aziende poco indebitate.
Ecco la performance di un ETF smart beta basato su questi criteri:

Negli ultimi dieci anni, un ETF che avesse replicato l’indice MSCI World Quality avrebbe quindi avuto una performance nettamente superiore a quella dell’indice base (l’MSCI World). Inoltre, questa performance si ottiene senza aumentare la volatilità, il che è notevole.
Se estendiamo l’analisi fino al 1994, emerge che la strategia smart beta “Quality” ha generato una performance media annua del 12% contro l’8,4% dell’MSCI World standard!
Gli ETF a dividendi
L’investimento in dividendi è una strategia di investimento che consiste nell’investire solo in aziende che distribuiscono dividendi elevati e regolari. È abbastanza facile per un ETF implementare una strategia che consiste nel selezionare solo le azioni con un alto rendimento da dividendo.
Il grafico sottostante mostra la performance della strategia dividendi (MSCI World HDY) confrontata con la strategia standard (MSCI World) nel caso di un portafoglio diversificato a livello globale:

Dal 2009, emerge che la strategia basata sui dividendi non è stata particolarmente remunerativa. Tuttavia, è interessante notare che riduce la volatilità del portafoglio, il che non è irrilevante (su 10 anni la volatilità della strategia a dividendi è del 13%, contro il 15% del portafoglio standard).
Si può anche ritenere che, focalizzando il portafoglio sulle aziende ad alto dividendo, si eviti di cadere in bolle speculative.
Gli ETF momentum
Con lo smart beta momentum, si abbandonano i criteri dell’analisi fondamentale per passare a quelli dell’analisi tecnica. Un ETF momentum punterà sulle aziende le cui performance di borsa sono state le migliori nei mesi precedenti. L’idea sottostante è che ci sia un’inerzia nei mercati finanziari e che le azioni che hanno performato bene continueranno a farlo (almeno per un certo periodo).
Bisogna constatare che negli ultimi anni questa strategia ha dato i suoi frutti:

Vi diciamo di più sulle strategie di momentum qui.
Gli ETF a volatilità minimale
Gli investimenti azionari sono noti per essere volatili. Le fluttuazioni al ribasso delle azioni rappresentano un rischio di perdita di capitale e comunemente si misura questo rischio con la volatilità.
L’obiettivo degli ETF Minimum Volatility o Minimum Variance è ridurre il più possibile la volatilità di un portafoglio azionario. Per farlo, l’ETF selezionerà le aziende meno volatili. Combinerà anche azioni il cui corso di borsa è decorrelato per ridurre la volatilità globale del portafoglio.
Il grafico seguente mostra la performance di tale strategia:

La strategia minimum volatility è meno performante dell’indice di riferimento. Ma c’era da aspettarselo, poiché l’obiettivo è ridurre il rischio. Ebbene, questo obiettivo è raggiunto, poiché su 10 anni di storico, la volatilità di questo portafoglio è del 10% contro il 15% per l’MSCI World standard.
Inoltre, nel 2022, l’MSCI World standard ha subito una perdita del -17,7% mentre l’MSCI World minimum volatility ha limitato i danni a -9,2%.

Gli ETF a bassa volatilità sono particolarmente pertinenti se avete un obiettivo di investimento a breve termine. Se i mercati scendono mentre avete bisogno dei vostri soldi, il vostro portafoglio resisterà bene allo shock e limiterà le vostre perdite. Per maggiore efficacia, potete anche associarli a ETF obbligazionari.
Gli ETF value
L’investimento value è una strategia di investimento che consiste nell’investire in azioni sottovalutate. L’idea alla base di questo metodo di investimento è la seguente: se i fondamentali dell’azienda sono buoni ma il prezzo dell’azione è basso allora, prima o poi, il prezzo dell’azione si aggiusterà al rialzo per riflettere il valore intrinseco dell’azienda.
Gli ETF value selezioneranno azioni sulla base di diversi criteri di redditività (margine EBITDA ad esempio) e diversi rapporti di valutazione (rapporto prezzo/utili o P/E ratio ad esempio).

Il grafico qui sopra mostra che la strategia value ha sottoperformato negli ultimi dieci anni. Tuttavia, ciò non deve rimettere totalmente in discussione la pertinenza di questa strategia poiché su uno storico più lungo (dal 1974) questa strategia smart beta mostra una performance annua dell’11,3% contro l’11% per l’MSCI World standard.
Gli ETF Growth
L’investimento growth cerca anch’esso di massimizzare la performance, ma questa volta investendo in aziende in forte crescita. Questa strategia privilegerà quindi le aziende tecnologiche, le aziende innovative o ancora le biotech. Questa strategia di investimento è interessante per un investimento a lungo termine. Attenzione però, questi ETF sono generalmente più volatili della media.

Vantaggi e svantaggi degli ETF smart beta
✅ A mio avviso gli ETF smart beta presentano due grossi vantaggi:
- performance potenzialmente più elevate pur conservando i vantaggi degli ETF (costi ridotti, trasparenza sulla composizione del portafoglio, liquidità istantanea);
- un mezzo per ridurre i rischi, notamment con le strategie di volatilità minimale o le strategie basate sui dividendi.
Sono quindi buoni strumenti per aggiustare il binomio rendimento-rischio secondo le vostre esigenze.
❌ Tuttavia, dovete anche tenere a mente alcuni difetti di questi ETF:
- sono meno diversificati: ad esempio, un ETF MSCI World Growth sarà composto solo da circa 650 aziende contro le 1500 dell’ETF World standard.
- la rotazione del portafoglio è più importante: l’ETF acquisterà e venderà quindi più regolarmente azioni, il che comporta costi di transazione più elevati.
- sebbene ragionevoli, i costi sono generalmente più alti rispetto agli ETF standard: considerate tra lo 0,3% e lo 0,5% per un ETF smart beta, laddove gli ETF più standard possono avere costi inferiori allo 0,1%.
Come investire in ETF Smart Beta?
Potete molto facilmente investire in un ETF smart beta tramite un conto titoli. Avrete allora accesso all’insieme degli ETF smart beta del mercato. Per minimizzare i costi di intermediazione, non esitate a consultare il nostro confronto dei migliori broker.
Tuttavia, il conto titoli non è sempre lo strumento con la fiscalità più vantaggiosa in tutti i contesti. Purtroppo, gli ETF Smart Beta che possono essere inseriti in certi regimi fiscali agevolati o prodotti assicurativi specifici sono talvolta limitati e non sempre ampiamente disponibili nelle polizze vita.
Vi forniamo di seguito alcuni esempi di ETF smart beta, distinguendo tra quelli che potrebbero essere disponibili per determinate strategie di investimento.
Esempi di ETF Smart Beta focalizzati sull’Europa
Nome dell’ETF | ISIN | Costi di gestione |
---|---|---|
Amundi ETF MSCI EMU High Dividend UCITS ETF – EUR | FR0010717090 | 0,3% |
Amundi PEA MSCI USA Value ESG UCITS ETF – Acc | FR001400KH45 | 0,5% |
Amundi Russell 1000 Growth UCITS ETF Acc | FR0011119171 | 0,19% |
Amundi Stoxx Europe Select Dividend 30 – UCITS ETF Dist | LU1812092168 | 0,3% |
iShares EURO STOXX Select Dividend 30 UCITS ETF (DE) | DE0002635281 | 0,3% |
Amundi MSCI EMU Value Factor UCITS ETF – Dist | LU1598690169 | 0,4% |
Tra gli ETF smart beta presentati, troviamo principalmente ETF europei, ma anche due ETF su azioni americane (uno value e uno growth) per mostrare la diversità disponibile.
ETF smart beta accessibili tramite Polizze Vita
Ecco alcuni ETF smart beta che potrebbero essere presenti in alcune delle migliori polizze vita unit-linked o multiramo (la disponibilità varia a seconda del contratto):
Nome del prodotto | ISIN | Costi di gestione | Tipo di Polizza Vita (indicativo) |
---|---|---|---|
Amundi Global Equity Quality Income UCITS ETF Dist | LU0832436512 | 0,45% | Polizze Unit-Linked |
Amundi MSCI Europe Growth UCITS ETF Dist | LU1598688189 | 0,35% | Polizze Unit-Linked |
Amundi Stoxx Europe Select Dividend 30 – UCITS ETF Dist | LU1812092168 | 0,30% | Polizze Unit-Linked |
iShares Edge MSCI Europe Minimum Volatility UCITS ETF | IE00B86MWN23 | 0,25% | Polizze Unit-Linked |
Amundi MSCI EMU Value Factor UCITS ETF Dist | LU1598690169 | 0,40% | Polizze Unit-Linked |
I migliori ETF smart beta da inserire nel vostro conto titoli
Nel conto titoli, la scelta è molto più vasta, motivo per cui abbiamo principalmente selezionato ETF globali (Mondo). Non solo ciò apporta un’ampia diversificazione al vostro portafoglio, ma, inoltre, le strategie Smart Beta sono più efficaci quando l’universo di investimento iniziale è vasto. In mancanza, abbiamo selezionato gli indici più ampi.
Ecco la nostra selezione:
Nome del prodotto | ISIN | Costi di gestione | Broker suggeriti (esempio) |
---|---|---|---|
Amundi MSCI Europe Growth Acc | LU1681042435 | 0,35% | Principali broker online |
Amundi Russell 1000 Growth Acc | FR0011119171 | 0,19% | Principali broker online |
iShares Edge MSCI World Minimum Volatility | IE00B8FHGS14 | 0,30% | Principali broker online |
iShares Edge MSCI World Quality Factor | IE00BP3QZ601 | 0,30% | Principali broker online |
iShares Edge MSCI World Value Factor | IE00BP3QZB59 | 0,30% | Principali broker online |
iShares STOXX Global Select Dividend 100 | DE000A0F5UH1 | 0,45% | Principali broker online |
Domande frequenti
Il modo più semplice è prendere un esempio: “Amundi FTSE MIB UCITS ETF Dist”:
– Amundi: nome dell’emittente / società di gestione.
– FTSE MIB: nome dell’indice di riferimento replicato e strategia.
– UCITS ETF: Indica che l’ETF è conforme alla direttiva UCITS.
L’ultima parte riguarda i dividendi:
– “Acc” o “C” dall’inglese “Accumulating“: i dividendi generati dall’ETF sono capitalizzati (reinvestiti).
– “Dist.” o “D” da “Distributing“: i dividendi sono distribuiti.
– “C/D”: entrambe le opzioni sono possibili (raro, indica classi diverse dello stesso fondo).
Sì, è possibile! Spieghiamo tutto nel nostro articolo dedicato: Polizze vita e ETF: quali scegliere? (Guida Completa).
Sono qui per rispondere a tutte le vostre domande e commenti.